parete sud-ovest
Elenco Vie
VIA DELLA PAZIENZA
Dalla trincea si scende il pendio per circa 30 metri, accostando a destra si trova l’attacco .
Primo chiodo alto, partenza impegnativa
- Lunghezza: /
- Difficoltà: 5b
VIA DEVIL CRACK
Attacca cinque metri a sinistra della VIA DELLA PAZIENZA.
Due lunghezze di corda da 20 metri. Chiodatura alpinistica da verificare con attenzione. Primo chiodo alto, partenza impegnativa.
- Lunghezza: /
- Difficoltà: 6a
VIA CATERINA
primo tiro in comune con via LICIA.
Alla prima sosta (due fix) portarsi qualche metro a sx e risalire la fessura. (vecchi chiodi e cordini)
- Lunghezza: /
- Difficoltà: V
VIA LICIA
attacca circa venti metri sotto VIA DELLA PAZIENZA.
Sviluppo di tre tiri, esce nei pressi della sella (impropriamente chiamata ‘anticima). Max V grado. Chiodatura alpinistica da varificare con attenzione.
Partenza boulderosa su rocce rotte. Primo chiodo rosso. Scritta rossa alla base.
L1 venti metri circa
s1: due fix vicino ad una pianta
L2 salire appena a destra della sosta, in fessura.
secondo tiro: dalla prima sosta (due fix) seguire la fessura che parte sulla dx.
L3 placca fessurata, due fix nuovi visibile in alto.
S3 su due fix 10mm nuovi (2015)
- Lunghezza: /
- Difficoltà: V
VIA DEI COMUNISTI
Primi salitori: Renato Cobelli e altri nel 1976
Difficoltà: IV e V
Chiodatura alpinistica da varificare con attenzione.
Il nome è stato dato dal primo ripetitore, Gianpiero Tabarelli , perchè “il traverso va verso sinistra”. I primi due tiri sino alla cengia sono in comune con la Via Licia. Giunti sulla cengia si traversa per 20 metri a destra (tale punto è facilmente raggiungibile dalla fine della Via Devil Crack). Si sale con un continuo traverso di circa 40 metri (IV, V) verso sinistra facendo sicurezza su clessidre, rari chiodi e piccoli spuntoni ed uscendo sulla cresta poco sotto la forcella di metà via.
E’ possibile calarsi dall’alto.
Si sale la cresta, superata la trincea, dopo 50 metri, sul bordo sinistro della cresta si trova la sosta di uscita della via Licia. Da qui calarsi tenendo la destra (fronte alla parete) e raggiungere un masso bene visibile dall’alto. Attenzione alla lunghezza della corda.
- Lunghezza: 120 m
- Difficoltà: V
Regina del Castello
Via di Valenti Alberto e Matteo Cerqui, aperta nel marzo 2016. Via si stampo alpinistico con protezioni da integrare. In alcuni punti ancora sporca.
Descrizione: La via La Regina del Castello sale una bella placca articolata fino ad un bel pilastro sullo spigolo che si sale con arrampicata a tratti fisica ma ben protetta. Le soste sono tutte su pianta e lungo i tiri sono stati lasciati numerosi chiodi e cordoni in clessidre. La qualità della roccia va da buona a ottima. Prestare attenzione comunque nei tratti più facili ed abbattuti.
Difficoltà media V, passo di VI o A0
- Lunghezza: 170 m
- Difficoltà: VI
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- Materiale: La via è ben protetta. Consigliati comunque friend, cordini e stopper.
Passaggio segreto
La via Passaggio Segreto si trova a sinistra della via La Regina del Castello e sale una serie di placche e pilastrini su ottima roccia. Le soste sono tutte su pianta o spuntone e lungo i tiri sono stati lasciati qualche chiodo e cordini nei punti più difficili.
via di Matteo Cerqui ed Alberto Valenti
- Lunghezza: 170 m
- Difficoltà: VI
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- Data chiodatura: 12/02/2019
- Materiale: Materiale necessario: Normale dotazione alpinistica, cordini (per le numerose clessidre), nuts, serie di friend fino al 3 BD.
Del Gheppio
Descrizione: La via del Gheppio sale circa a metà parete ovest dell’anticima del Castello, uscendo sugli ultimi metri della cresta sud-ovest. E’ caratterizzata da tre pilastri che si scalano con arrampicata bella e divertente dove ci si protegge bene con friend e cordini su piante. La roccia sulla via è ottima a parte qualche tratto dove bisogna prestare attenzione. Via alpinistica aperta con l’utilizzo di protezioni veloci e 5 chiodi (lasciati).
via di Matteo Cerqui ed Alberto valenti aperta tra maggio ed inizio giugno 2019.
- Lunghezza: 340 m
- Difficoltà: VI
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- Data chiodatura: 09/06/2019
- Materiale: Normale dotazione alpinistica, nuts, serie di friend fino al 3 BD, cordini, eventualmente qualche chiodo e martello.
Volatili per diabetici
via aperta da Valenti Alberto e Cerqui Matteo in autunno 2020. Ambiente selvaggio
- Lunghezza: 290 m
- Difficoltà: VII
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- Data chiodatura: 14/10/2020
- Materiale: Normale dotazione alpinistica, nuts, serie di friend fino al 3 BD (per l’ultimo tiro può essere utile portare il n°4 e raddoppiare il n°1-2), cordini, eventualmente qualche chiodo e martello.
pungitopo
non abbiamo informazioni, se qualcuno ne ha, ce le invii per favore
- Lunghezza: /
- Difficoltà:
CRESTA NORD OVEST O SPIGOLO NORD
ATTENZIONE – VIA A CARATTERE ESPLORATIVO DI NON FACILE INDIVIDUAZIONE
LUNGO AVVICINAMENTO su PERCORSO IMPERVIO (se la via non è stata rilanciata per più di 100 anni un motivo ci sarà…). PREVEDERE AMPIO MARGINE DI TEMPO PER LA SUE RIPETIZIONE (abbiamo avuto notizia che nell’estate 2021 sono state recuperate alcune cordate da parte del soccorso alpino)
continuano le esplorazioni del Monte Castello di Gaino.
questa volta la curiosità di Cesare Olivetti e Paolo Bompieri, hanno fatto rinascere una vecchia linea aperta probabilmente nel 1914 da Francesco “Nino” Cappellotti e Arrigo Giannantonj (stiamo ancora verificando se si tratta dello Spigolo Nord o della Cresta Nord Ovest indicate sommariamente nel testo Garda Verticale).
Comunque sia, l’ambiente è il solito, selvaggio, avventuroso ma a due passi dal Lago. La vista è quasi sempre spettacolare e la roccia anche. Purtroppo la discontinuità, anche per questa via come altre del Castello, è il punto debole.
Accesso stradale
Dalla frazione di Gaino (comune di Toscolano Maderno, BS) continuare in auto seguendo la cartellonistica che indica la palestra di roccia . La strada si fa stretta e ripida ma sempre asfaltata fino a quando sulla sinistra si trova uno slargo sterrato accanto a dei pannelli solari dove si parcheggia. Possibilità di posteggio 100 metri più in alto lungo un largo tornante (massimo 3 posti auto).
Accesso
Dall’auto ci si innalza lungo la strada che dopo pochi minuti si lascia prendendo a sinistra, prima di una sbarra aperta, un largo sentiero (indicazioni per la palestra di roccia) che in pochi minuti si stringe e arriva a un canalone di grossi massi (ometto) da dove abbiamo 2 possibilità di salita:
1) sulla destra si può salire il canalone (ometti) cercando di rimanere sulla sinistra e in 20 minuti si arriva ad una sella boscosa (seconda trincea) della cresta sud ovest (45′ dal parcheggio);
2) continuando il sentiero che scende pochi metri a sinistra, superata in piano la frana di grandi massi, si arriva dapprima alla palestra di roccia del Monte Castello quindi si prosegue sempre a sinistra faccia a monte dove inizia la cresta sud ovest (15′ dal parcheggio). La si risale (vedi relazioni web) fino alla seconda sella boscosa (60′ dal parcheggio).
Dalla sella boscosa scendere nel ripido e boscoso canale ovest (opposto a quello di salita) dapprima per semplice traccia ben evidente quindi reperire una corda fissa blu (lasciata da noi) e scendere nell’orrido e terroso canale. Al suo termine continuare per traccia in discesa (terra e sassi ballerini) fino ad un cartello plastificato appeso ad una pianta con un kevlar viola che indica a destra la “via del gheppio”. In falsopiano si arriva alla base della via da dove si continua a sinistra, faccia a monte, sorpassando in quest’ordine le vie della parete ovest “volatili per diabetici” (cartello su pianta), “camino” (scritta su roccia) e “pungitopo” (scritta su roccia). Si continua sempre a SX, nel bosco, seguendo i bolli rossi quindi si procede in discesa, dopo una selletta, (non scendere a SX, traccia che porta alla valle delle Camerate) fino ad arrivare ad un canale con sassi instabili dove non si perde quota e seguendo i bolli si arriva all’attacco della cresta (cartello su pianta). Superato un canale erboso, si risale un tratto più ripido sino ad arrivare ad un cordone su pianta dal quale si nota il diedro con piante alla base che segna l’inizio della cresta (bollo rosso).
È possibile raggiungere la base della cresta anche da un sentiero che dalla valle delle Camerate porta circa alla selletta sopra citata (percorso da noi non verificato).
- Lunghezza: /
- Difficoltà: IV
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- Materiale: NDA: basta una corda singola se si è in due, spesso si riesce a procedere in conserva in questo caso utili T-Bloc, 6-7 rinvii, comunque utili FRIEND MEDI e qualche CORDINO.
Informazioni
ATTENZIONE – AMBIENTE SELVAGGIO ED A CARATTERE ESPLORATIVO – SERVONO OTTIME CAPACITA’ DI ORIENTAMENTO E DI SAPERSI TOGLIERE DAI GUAI – LA ZONA E’ IMPERVIA, L’AVVICINAMENTO COMPLESSO – E’ NECESSARIO PREVEDERE AMPI MARGINI DI TEMPO PER IL COMPLETAMENTO DELLE VIE
Zona di particolare interesse, campo di avventura e scoperta per molti local e non.
Le prime esplorazioni sono attribuite a Francesco Coppellotti “Nino”, Arrigo Giannantonj, Carlo Bonardi e Perrucchetti nel 1914.
Dagli anni 80 è stata ispezionata da nomi più o meno noti (tra cui Cesare Maestri) alla ricerca, vana, di continuità. L’avventura e l’ambiente spettacolare non sono bastati per molti anni per rendere però la zona frequentata e per ben definire linee precise.
Dal 2016/2017 grazie all’impegno di Alberto Valenti e Matteo Cerqui, a poche storiche vie si sono aggiunte linee con maggior sviluppo. Due vie dovrebbero essere state tracciate da sconosciuti nel 2018 circa (Via del camino e Pungitopo) e, a giugno 2021, Cesare Olivetti e Paolo Bompieri hanno ripulito e rintracciato lo spigolo Nord (o cresta nord-ovest? stiamo verificando).
Lo spirito di avventura vi coinvolgerà anche solo per arrivare all’attacco.
Indicazioni accesso:
- Falesia: monte castello di gaino
- Esposizione: sud-ovest
- Difficoltà: 5b/6a
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