scogliere del vento
Elenco Vie
graziano dal bosco
Primi salitori: Giuliano Stenghel e Vettori Renzo, alternati
Sviluppo: 200 metri
Difficoltà: V+ e VI+
Materiale usato: 5 chiodi lasciati
Arrampicata difficile e delicata a causa della roccia a tratti friabile. Ciononostante, il panorama sul lago, l’ambiente attorno, specie in una bella giornata di primavera compensano la natura di queste rocce e ne rendono la scalata di soddisfazione.
Dalla galleria di sfiato, della lunga “galleria” sulla strada statale Gardesana, (subito dopo l’Albergo Ponale-direzione Riva del Garda) si sale per 40 metri su roccia lavorata raggiungendo una cornice con pianta. Si attraversa per 25 metri su roccia delicata (2 chiodi). Ancora direttamente, vincendo qualche strapiombo, fino alla base di un diedro di roccia grigia. Lo si percorre fino ai piedi di una pancia gialla e friabile. Per alcuni metri a destra e per rocce delicate si sale fino ad una cengia, sotto una nicchia. Si esce da questa sulla destra guadagnando la “vetta”, che è costituita dalla strada (ora chiusa) della Val di Ledro.
- Lunghezza: 200 m
- Difficoltà: VI
via emanuela
Primi salitori: Giuliano Stenghel e Fabio Sartori
Sviluppo: 200 metri Difficoltà: V
Da una delle gallerie di sbocco della lunga galleria della strada della Gardesana, (la dodicesima – prima della nuova lunga galleria – dopo l’albergo Ponale – direzione Riva del Garda) si sale per facili rocce, verso un evidente diedro giallo che solca interamente la scogliera fino a raggiungere la strada (in disuso) della Val di Ledro. Lo si lascia dopo alcuni tiri, attraversando a sinistra con l’aiuto della corda. Per una rampa si raggiunge il muretto della strada.
- Lunghezza: 200 m
- Difficoltà: V
Informazioni
Indicazioni accesso:
Dalla galleria di sfiato, della lunga “galleria” sulla strada statale Gardesana, (subito dopo l’Albergo Ponale-direzione Riva del Garda) si sale per 40 metri su roccia lavorata raggiungendo una cornice con pianta. Si attraversa per 25 metri su roccia delicata (2 chiodi). Ancora direttamente, vincendo qualche strapiombo, fino alla base di un diedro di roccia grigia. Lo si percorre fino ai piedi di una pancia gialla e friabile. Per alcuni metri a destra e per rocce delicate si sale fino ad una cengia, sotto una nicchia. Si esce da questa sulla destra guadagnando la “vetta”, che è costituita dalla strada (ora chiusa) della Val di Ledro.
- Falesia: riva del garda
- Esposizione: nord
- Difficoltà: V/VI