settore a – regina del lago
Elenco Vie
il vento nei capelli (scritta cinese)
- Lunghezza: 32 m
- Difficoltà: 5c
pettirosso
Faticoso attacco in diedro da superare in opposizione.
Ben chiodata, buon sviluppo.
- Lunghezza: 28 m
- Difficoltà: 6a
due cinghiali
Consigliabile, il passaggio di 6a è aggirabile.
- Lunghezza: 32 m
- Difficoltà: 6a
gli invisibili
Via che invita a continui spostamenti da destra a sinistra (rispetto alla linea degli spit).
Consigliabile, ottimo riscaldamento.
- Lunghezza: 25 m
- Difficoltà: 5c
il sogno di carlo
LA VIA E’ STATA RIVISTA A GENNAIO 2020:
sono stati conclusi i lavori di prolungamento della stessa (eliminando la possibile variante del secondo tiro e realizzando altri tre tiri più collegamenti per allontanarci dalle vie esistenti), di seguito il testo aggiornato della relazione e in allegato lo schizzo aggiornato della via.
Ledro – Falesia Regina del Lago (Parete del Re del Lago)
Il sogno di Carlo
Sviluppo: ca.190 metri (+ ca.85 metri di collegamento)
1° tiro – placca e diedro, ca.27 metri (IV) – 5 chiodi, 1 spit, cordini in clessidra di progressione; sosta a fix con anello di calata nei pressi di un albero all’uscita di un breve diedro.
Salire la placca sopra l’attacco seguendo una linea di corte fessure e buchi; proseguire in direzione della stretta cengia sovrastante, sempre per corte fessure verticali, fino ad una lama a mezzaluna; raggiunta la cengia spostarsi a destra fino a un grosso arbusto, dove, per buone prese, si torna a salire in leggera diagonale verso destra su placca, aggirando la base di uno strapiombino di roccia infida, fino alla base di un breve diedro che si risale fino a un comodo terrazzino, sotto ad un albero, dove si trova la sosta (fix con anello di calata).
2° tiro – sperone verticale, ca.28 metri (V) – 3 chiodi + 6 spit di progressione; sosta su 2 fix con anello di calata.
Salire superando l’albero alla sua destra, per rocce delicate, e raggiungere la base della parete grigia dello sperone (visibile il primo chiodo piantato in verticale), da qui, obliquando leggermente verso destra (chiodo arancione) portarsi sul lato destro dello sperone; con un passo delicato ci si alza per una costola fino a raggiungere il primo fix; risalire verticalmente tutta la costola fino al suo termine dove si trova la comoda sosta attrezzata con due fix con anello di calata.
Poco sopra, ben visibile, il sentiero per, verso sinistra porta a Biacesa, verso destra sale verso cima Capi.
Collegamento tra 2° e 3° tiro – sentiero, circa 30 metri
Dalla sosta seguire verso destra (faccia a monte, targhetta “SDC” su sasso), verso Cima Capi, per ca.30 metri fino a incontrare sulla sinistra uno spiazzo tra la vegetazione (ometto) che porta alla base della placca dove si sviluppa il terzo tiro (chiodo con cordino alla base e targhetta “SDC”).
3° tiro – placca ca.30 metri (IV-III poi facile) – un chiodo, cordini in clessidra di progressione; sosta 2 fix con anello di calata.
Attaccare la placca sovrastante, più facile sulla destra, seguendo la roccia dove questa è più lavorata, fino al suo termine dove la pendenza si attenua decisamente e si cammina (attenzione ai sassi smossi), fino a un grosso masso sotto a un albero (cordone sul tronco) dove è attrezzata la sosta.
Collegamento tra 3° e 4° tiro – traccia, 15 metri (facile)
Salire verso sinistra (faccia a monte) tra la vegetazione, senza percorso obbligato, fino al margine sinistro della parete; l’attacco del tiro si trova in corrispondenza di un alberello (targhetta “SDC”), tre metri in alto visibile un chiodo.
4° tiro – placca ca.40 metri (IV+ un passo V-); tre chiodi, un fix, cordoni di progressione; sosta su 1 fix con anello (sosta in comune con la via “Il Cadetto”).
Salire direttamente il canale appena accennato (roccia discreta in partenza), stando a sinistra del chiodo, fino a sbucare alla base di una serie di placche verticali. Salire le placche per brevi fessure fino a un fix, oltre il quale ci si congiunge e si percorrono gli ultimi metri di un tiro della via “Il Cadetto” (Mario Brighente & Co), proveniente da destra, fino a uscire su stretta cengia erbosa dove si trova la sosta servita da un fix con anello (oltre alla sosta della via “Il Cadetto”; targhetta “SDC”).
Attenzione: se si utilizza una corda intera da 70 e ci si vuole calare lungo questo tiro è consigliabile calarsi fino agli alberi sopra il diedro finale del tiro e attrezzare una successiva calata dagli stessi fino alla base del tiro.
Collegamento tra 4° e 5° tiro – traccia, circa 40 metri (facile)
Dalla sosta seguire a sinistra una traccia tra la vegetazione (agevolati da uno spezzone di corda con nodi) in leggera salita fino ad un comodo terrazzino alla base di una placca con un diedro formato da rocce rotte sulla sinistra, ometto, fix con anello e chiodo con cordino e targhetta “SDC”.
Prestare molta attenzione alla friabilità del terreno e ai sassi smossi durante il trasferimento.
5° tiro – placca ca.27 metri (III+/IV, passo di IV+); due chiodi e due fix di progressione; sosta su fix con anello e cordone con maglia rapida su pianta.
Salire la placca a destra del diedro (attenzione alle rocce rotte del diedro stesso) superando due chiodi con cordino; superare una serie di placche stando a sinistra dei due fix, fino a raggiungerne alcuni arbusti su un terrazzino, alla base di un breve diedro canale, dove si trova la sosta, su 1 fix con anello e cordone su pianta. Cassetta metallica con libro di via.
6° tiro – breve diedro e cresta boscosa, circa 40 metri (III nel diedro, II poi più facile); sosta su grosso pino (cordone alla base).
Salire il breve diedro di rocce rotte (attenzione) subito sopra la sosta, uscendo sulla cresta rocciosa coperta di vegetazione; seguire la cresta, attraverso la vegetazione (due cordoni su pianta a indicare il passaggio) fino a raggiungere un grosso pino (cordone alla base).
Pochi metri oltre la sosta si raggiunge il sentiero per Cima Capi.
Discesa:
Dalla cima, la calata lungo la via di salita non è consigliabile (anche se fattibile).
Dalla cima seguire verso destra il sentiero che scende, superando alcuni facili tratti attrezzati, mantenendosi in direzione Biacesa (attenzione a non scendere verso Riva del Garda), fino a raggiungere il punto di attacco del terzo tiro, da qui due possibilità:
1. Proseguire seguendo il sentiero che riporta a Biacesa (circa 1 ora e 30 minuti dalla cima).
2. Calarsi in corda doppia (due calate, attenzione al recupero delle corde) fino all’attacco della via, dal quale si può scendere alla strada del Ponale (circa 1 ora e 10 minuti dalla cima) o tornare verso Biacesa (sentiero 472).
L’alpinismo è una pratica potenzialmente pericolosa praticata sotto la propria responsabilità, le informazioni presenti in questa relazione sono state scritte al termine della realizzazione della via e potrebbero essere soggette a variazioni con il passare del tempo; verificare sempre la solidità e l’affidabilità della roccia e degli ancoraggi presenti lungo il percorso. L’itinerario è stata ripulito da vegetazione, rocce instabili e pericolose, ma, in considerazione della qualità della roccia, non sono da escludersi nuovi distacchi, prestare attenzione ai sassi smossi e ai tratti nella vegetazione.
- Lunghezza: 190 m
- Difficoltà: V
- Download PDF via: Scarica ora
- Data chiodatura: 01/04/2016
- Materiale: NDA, utili cordini, friends/nuts; corda intera da 70 metri o mezze corde.
Informazioni
Indicazioni accesso:
Da Riva del Garda si sale verso il Lago di Ledro. Si percorre una lunga galleria di alcuni km. Si esce e appena dopo il bivio per Pregasina si posteggia nel grande spiazzo sulla sinistra. A piedi ripercorrere la strada a ritroso, verso l’imbocco della galleria appena percorsa e prendere a destra l’ex strada del Ponale (pedonale ciclabile). Si supera la galleria e si continua in leggera discesa. Poco dopo sulla sinistra vedete un muretto da dove parte il sentiero: sulla destra c’è un piccolo spiazzo sterrato e sulla sinistra il muretto.
Seguire il sentiero per circa venti minuti fino a superare un tratto esposto ed arrivare a un bivio contrassegnato dalla tabella “palestra”.
Da qui salire a sinistra per circa 7-8 minuti sul sentiero ben marcato. Poco prima che spiani, prendere sulla sinistra delle roccette, in 2 minuti si giunge alla parete.
PERCORSO ALTERNATIVO.
E’ possibile raggiungere i settori A, B C, D, E partendo dal centro di Biacesa seguendo il sentiero Cai 472. E’ leggermente più lungo ma si evita di percorrere la strada trafficata.
- Falesia: cima capi
- Esposizione: sud
- Difficoltà: 5b/6c