linea poetica

Via dedicata a Carla Maria Valduga.

Primi salitori: Giuliano Stenghel, Fabio Sartori e Delio Zenatti il 15 giugno 1982

Sviluppo: 120 metri

Difficoltà: VI e un passaggio con l’aiuto di 2 chiodi

Dove la via Calanques (via n. 1 di questo settore) si alza sulla scogliera, si prosegue “a pelo d’acqua” con un’arrampicata molto tecnica su piccoli appigli. Alla base del diedro della via Calanques si aggira lo spigolo e si prosegue fino ad una grotta dalla quale si esce verso destra con un passaggio molto difficile. Ancora a livello d’acqua, anche con l’aiuto di qualche chiodo per poi innalzarsi superando un difficile strapiombo con appigli rovesci. Da un pulpito (circa 4/5 metri sopra l’acqua) si prosegue vincendo una paretina verticale ma molto appigliata che porta ad una cornice che si percorre verso destra fino alla base di un diedro-camino che porta sulla rampa erbosa (svariante Stenghel- Vettori alla Via Calanques). Da una galleria di sfiato si raggiunge la strada Gardesana ad un centinaio di metri dall’attacco.

“La Linea Poetica” è una via molto bella che si può percorrere in arrampicata libera (purchè capaci di nuotare o dotati di salvagente), negli ultimi 30 m si alza sulla scogliera per 6/7 metri ma con arrampicata meno difficile. La roccia è prevalentemente buona con passaggi molto tecnici e, a volte, su piccoli appigli. Una via di palestra quindi, un gioco fantastico dell’arrampicata su difficoltà continue ma soprattutto in ambiente unico.

Variante dell’H2O

Primi salitori: Giuliano Stenghel

Sviluppo: 25 metri

Difficoltà: difficile

Dopo il passaggio difficile della “grotta”, (Linea Poetica) per un diedro fessurato e di roccia friabile si sale direttamente raggiungendo la via Calanques