Via Calanques

Primi salitori: Giuliano Stenghel (Sten) e Alessandro Baldessarini (Baldix) il 10 ottobre 1979

Difficoltà: V e VI

Via interessante, su roccia, in alcuni tratti, un po’ friabile. Si scende, arrampicando o calandosi, dalla vecchia strada statale.

A livello d’acqua, passando sopra dei massi sull’acqua si raggiunge una lama (se l’acqua è alta bisogna bagnarsi i piedi). Sfruttando questi scogli si traversa e si rimonta su un pulpito.

Ci si alza obliquando a destra, poi si traversa vincendo una pancia (1 chiodo) fino a due travi in ferro che escono dalla roccia. Da un chiodo bisogna calarsi con la corda e continuando nel traverso raggiungere un diedro che si percorre interamente fino alla sosta. Un’altra calata verso destra pei montare su un pulpito alla base di un’evidente fessura strapiombante e friabile che si percorre. Per una stretta rampa, dopo un piccolo traverso a destra ( 2 m ) si segue un diedro di rocce grigie fino alla fine delle difficoltà. La discesa è per una rampa erbosa e con piante fino alla galleria di sfiato che riporta, sempre in galleria, a poche centinaia di metri dall’attacco della nostra via e al piccolo parcheggio. Questa via necessita dell’uso della corda (meglio doppia perchè i tiri sono corti). La peculiarità dello sviluppo di questa arrampicata consiglia di fare molte soste (tutte attrezzate).

Variante Stenghel-Vettor

Primi salitori: Giuliano Stenghel e altri

Difficoltà: EEA

Prima dell’ultimo diedro si può proseguire nel traverso per una decina di metri per poi calarsi e pendolare fino ad una cornice che si percorre verso destra fino al diedro-camino d’uscita.