Via Calzà – cima Woody

 

Primi salitori: Giugliano Stenghel, Fabio Sartori, Fruet Stefano, Marco Cantaloni

Difficoltà: IV e V+

Materiale usato: 6 chiodi, 3 a pressione e 2 di sosta

Tempo di salita: 4 ore

Dalla base della Cima “Stedile”, dopo circa 150 metri verso nord (sopra la galleria di recente costruzione) si giunge sotto una cima somigliante a quella dedicata a Fabio Stedile. Sulla destra, tra lo spigolo e un diedro, sale, verticale, una grande liscia placconata, sulla quale si svolge la Via Calzà. La roccia è in gran parte ottima, l’arrampicata bella e molto tecnica nonostante l’aiuto di qualche solido chiodo.

Si sale uno zoccolo alberato fino alla base di rocce inclinate e sporche d’erba.

PRIMO TIRO. Per rocce facili, si traversa alcuni metri a destra per poi salire direttamente un diedro inclinato (II e III grado).

SECONDO TIRO. Percorrendo una cengia verso destra si arriva alla base del grande, evidente, diedro obliquo; si salgono alcuni metri su lame, piegando a sinistra fino ai piedi di una grigia parete (alcuni metri sopra si fa una sosta aerea – 2 chiodi IV e IV+).

TERZO TIRO. Si riprende lungo una fessura (V) fino al suo termine. Si forza una liscia placca con qualche chiodo (A-0), per poi proseguire su rocce pi? appigliate (V+). Dopo aver incrociato il diedro si conquista il sentiero attrezzato Massimiliano Torti, che traversa in alto gran parte della scogliera occidentale del lago.

QUARTO TIRO. Alzarsi sul filo dello spigolo con arrampicata esposta, per poi proseguire senza interruzioni lungo una facile cresta (Lasciato in una nicchia il libro di vetta). Per la discesa bisogna calarsi (3 doppie), sfruttando delle piante, nel canale di sinistra. In breve si raggiunge la base.