Via Poesia d’Estate

La Parte piu impegnativa della Via Poesia d’Estate

Definita un piccolo capolavoro di estetica

Primi salitori: Stenghel nella Primavera 1994

Difficoltà: dal IV al VI+

Per scendere all’attacco bisogna calarsi dopo la prima galleria, sulla vecchia strada Gardesana, utilizzando il gardrail della foto a fianco.. Da un piccolo promontorio di roccia, cementato, si comincia un lungo traverso verso sinistra, con passaggi inizialmente strapiombanti ma molto appigliati e poi, dove la roccia diventa gialla con passaggi più difficili su piccoli appigli (di tanto in tanto si trovano anche dei chiodi che permettono il riposo, disponendo naturalmente di un imbrago, con rinvio – 150 metri circa). Verso destra, invece, si può traversare su rocce grigie, compatte ed eccezionalmente appigliate muovendosi con i piedi a pelo d’acqua e su difficoltà non superiori al quarto grado (solo un passaggio è difficile, ma si può evitare immergendosi sotto la cintola sfruttando un pulpito immerso sott’acqua). Questo traverso è consigliabile a chi pur non essendo in grado di buttarsi su grosse difficoltà voglia sperimentare la gioia di arrampicare in un ambiente di così rara bellezza. Si conclude ai piedi della statua in bronzo, il Cristo del Lago (opera di fra’ Silvio) a pochi metri dalle mura del Residence. Quindi ci sono due possibilità, si può scegliere se scalare verso destra in direzione del Cristo e dell’hotel Excelsior con minori difficoltà oppure è buttarsi subito sul “duro” nella direzione opposta; in ambedue i casi è d’obbligo il “saper nuotare” oppure l’uso di un giubbotto salvagente.

Si consiglia anche un imbrago leggero con un hook, scarpe vecchie (da bagnare) e crema solare…

Chi volesse pernottare negli appartamenti del Residence può andare all’attacco via lago.

Questo traverso, di quasi trecento metri a pelo d’acqua, a torto poco frequentato, è da considerarsi forse la più bella arrampicata di tutto il lago di Garda e probabilmente anche di tuttala Valle del Sarca. E’ bello muoversi, avanti e indietro, lungo questa scogliera: la roccia magnifica, compatta e lavorata, permette passaggi quasi sempre esposti a pochi metri dall’acqua in un ambiente di straordinaria bellezza, è definita un piccolo capolavoro di estetica.

Arrampicata difficile, anche se ci sono appigli si quasi sempre su strapiombo.

“Vedo l’acqua sotto di me, così vicina da toccarla con i piedi; vorrei lasciarmi cadere e fare un bel bagno rinfrescante ma non riesco a staccarmi dalla parete”

(Dal film, cortometraggio, Il Bimbo).